VENDITA USATO: ONERI E ONORARI.

Nell’ambito del possesso di un’auto abbiamo già più volte elencato i vantaggi del noleggio a lungo termine rispetto all’acquisto. Uno dei tanti “pensieri” legati all’acquisto è quello della rivendita del veicolo sul mercato dell’usato.

 

IL VALORE DELL’USATO.

In primo luogo c’è da tener presente la naturale svalutazione di un veicolo: già all’uscita dalla concessionaria, infatti, c’è un calo che si aggira tra il 20% e il 30% del valore di mercato. Quoziente che aumenta, o meglio fa diminuire, in modo esponenziale, km dopo km, anno dopo anno. Per questo tipo di valutazione è bene consultare le tabelle annue del mercato dell’usato o di rivolgersi a un esperto del settore.

Ovviamente, l’auto (o moto o veicolo commerciale) si intende in buone condizioni sia per quanto riguarda la carrozzeria che il motore, compreso impianto elettrico, frenante, ecc. quindi, prima di rivendere l’auto usata, è bene fare una revisione generale che comporta, ovviamente, un costo: un mezzo non in buone condizioni è più difficile da piazzare, anche se a un prezzo ulteriormente ribassato, poiché il più delle volte l’acquirente opta per l’usato anche per la necessità di avere un veicolo a disposizione in breve tempo e con meno oneri possibili.

 

I CANALI DI VENDITA DELL’USATO.

Dopo aver superato la prima fase e cioè di stabilire un prezzo adeguato, si passa poi alla scelta dei canali di vendita usato. Oltre al classico concessionario rivenditore di auto usate (attraverso cui si ha il vantaggio di “piazzare” più velocemente la vettura, ma lo svantaggio di una valutazione più bassa del normale poiché il rivenditore ci dovrà ricavare un guadagno personale), ci sono vari siti come ad esempio subito.it, ebay.com o il marketplace di facebook dove la domanda può incontrare la vostra offerta. Su questi canali però c’è spesso un forte margine di contrattazione e i potenziali acquirenti potrebbero giocare al ribasso facendo perdere tempo al venditore che talvolta si ritrova a dover rifiutare altre offerte in vista della “parola” data virtualmente.

Un po’ anacronistico, ma pur sempre con la sua efficacia è il semplice cartello “VENDESI” affisso all’interno dell’auto: questo sarà ben visibile sia durante l’utilizzo negli ultimi giorni che durante le soste o i parcheggi. In fondo è pur sempre una sorta di annuncio itinerante e in più non comporta spese aggiuntive se non per l’acquisto del cartello (facilmente reperibile in cartoleria o anche in ferramenta).

 

I DOCUMENTI NECESSARI.

Sia il venditore che il nuovo potenziale proprietario hanno dei documenti da presentare per evadere la transazione. Vediamo rispettivamente quali.

Il venditore (o vecchio proprietario) dovrà munirsi di:

Il nuovo proprietario (o acquirente) dovrà essere in possesso di:

  • Documento d’identità valido.
  • Codice fiscale.
  • Modulo TT2119 compilato (modello reperibile presso la PRA) che dovrà essere formalizzato in una delle seguenti forme:
  • Dichiarazione di vendita unilaterale con firma autenticata del venditore, in bollo, redatta sul retro del CdP cartaceo o digitale.
  • Dichiarazione di vendita in bollo redatto in forma bilaterale, con firma autenticata sia del venditore sia dell’acquirente.
  • Atto pubblico in bollo, o sentenza in copia conforme all’originale.

Per concludere la vendita di un’auto usata bisogna dare comunicazione all’ACI e registrare ufficialmente il passaggio di proprietà, che va richiesto entro 60 giorni dall’autentica della firma. Superati i due mesi, oltre all’importo dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), si aggiungerà la sanzione per il ritardato pagamento, pari al trenta per cento dell’importo dell’IPT.

 

I COSTI DA AFFRONTARE.

Qui di seguito i costi da sostenere per vendere un’auto usata, compresa la voltura:

  • Marca da Bollo da 16,00 euro da apporre sul Certificato di Proprietà per autenticare la firma;
  • Imposta di Bollo per registrazione al PRA, a partire da 32 fino a 48 euro;
  • IPT o Imposta Provinciale di Trascrizione, la spesa più alta da sostenere. Si parte da un minimo di 150,81 euro, ma il costo finale varia in base alla provincia di residenza e alla potenza della vettura, espressa in Kw;
  • Diritti DT 10,20 euro;
  • Emolumenti ACI 27,00 euro;
  • Imposta di bollo per aggiornamento Carta di Circolazione 16,00 euro.

Se ci si rivolge allo Sportello Telematico dell’Automobilista di una delegazione dell’Automobile Club o agenzia pratiche auto, oltre ai costi previsti per legge c’è da  aggiungere la tariffa – in regime di libero mercato – del servizio di intermediazione.

Il procedimento, come abbiamo visto, è lungo e non certo semplicissimo. Tanto che in molti si rivolgono a terze parti proprio per ovviare a tutti questi passaggi, burocratici e non, anche se questo comporta un onorario aggiuntivo, da scalare dal ricavo della vendita.

Detto questo, siamo sempre più convinti che noleggiare sia meglio che acquistare, tra le altre cose proprio per il non dover pensare a come liberarsi dell’auto ormai obsoleta una volta che la si vuol cambiare con una nuova.

 

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