IL MERCATO AUTO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.


Il marchio tedesco leader mondiale – attraverso il gruppo che rappresenta – nella vendita delle auto fa onore al suo nome, letteralmente “auto del popolo”, fermando la produzione per almeno tre settimane nella maggior parte dei suoi stabilimenti così da poter salvaguardare la salute e la sicurezza dei suoi dipendenti e consequenzialmente delle loro famiglie, almeno sul lavoro.

 

2019: UN ANNO DA RECORD.

Dopo un 2019 da record, che ha fatto registrare utili in crescita del 15% (circa 14 miliardi di euro), con un incremento del 7,1% rispetto all’anno precedente, per un totale ricavi complessivo di 252,6 miliardi di euro. A dispetto di un mercato che va sempre più verso l’elettrificazione dei motori, il brand è riuscito, anche grazie alle vendite di modelli che garantiscono margini di guadagno più elevati, a raggiungere un utile operativo pari a 16,9 miliardi di euro nell’ultimo anno del secondo decennio del XXI secolo: un +22% che andava al di là di ogni ottimistica previsione.

 

2020: UN ANNO DA DIMENTICARE.

Ben diverse, invece, le prospettive relative all’anno in corso. Complice l’emergenza COVID-19, il 2020 si prospetta “un anno molto difficile” per stessa ammissione del CEO della VW Herbert Diess. In questi mesi, infatti, ciò che sembra inarrestabile è proprio il Coronavirus causa della pandemia che sta cambiando usi e abitudini di tutti i popoli del mondo, influenzando inevitabilmente i mercati anche come prospettive future.

 

STOP ALLE PRODUZIONI.

Come già accennato, il più grande costruttore di automobili del mondo – ricordiamo che il Gruppo VW comprende i marchi Audi, Bentley, Bugatti, Ducati, Lamborghini, Porsche, Seat e Skoda – ha imposto il fermo alle produzioni in vari dei suoi stabilimenti per salvaguardare i propri dipendenti da eventuali contagi sul posto di lavoro. Sono attualmente ferme le produzioni una volta attive in Germania, Spagna, a Setubal in Portogallo, a Bratislava in Slovacchia, e nei siti produttivi di Lamborghini e Ducati in Italia. Riattivata invece la catena produttiva Cinese forte di 23 impianti, fermata per circa due settimane in precedenza sempre a causa dell’emergenza pandemica del Coronavirus.

 

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO.

Il Gruppo VW conta ben 124 impianti in tutto il mondo, dei quali 72 in Europa e 28 nella sola Germania. La crisi del mercato Cinese dell’auto (-76% a febbraio) ha già dato una grossa stangata agli introiti del colosso tedesco. Ciò nonostante, il board della “das auto” ha preferito rinunciare a importanti introiti piuttosto che rischiare di perdere quella che rimane essere la risorsa più importante di qualsiasi attività in qualsivoglia settore: le persone.

IL MERCATO AUTO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.