IL CORONAVIRUS CONTAGIA L’ECONOMIA CINESE: IMMATRICOLAZIONI IN CALO DEL 92%.
Il mercato automobilistico cinese era già in crisi da un paio d’anni, con cali delle vendite che si aggiravano tra il 5,4% (2018) e l’8,2% del 2019. Un trend che sembrava destinato a durare un altro po’ di tempo, ma che ben presto si sarebbe assestato per poi ripartire più forte di prima. Ma ciò che non si prevedeva era l’incidenza di quella che è ormai tristemente nota come sindrome da CoronaVirus. L’influenza, partita dalla città di Wuhan nella provincia dello Hubei è balzata alle cronache di tutto il mondo.

UNA PRIMA METÀ DI FEBBRAIO DA INCUBO.

La ripercussione del CoronaVirus si è fatta sentire un po’ su tutto il mercato cinese, complice la quarantena imposta a chi si sospetta sia stato contagiato e a quella che ha trovato adesione tra le persone “sane”, ma che vogliano scongiurarne il contagio. Da qui la paura di uscire di casa anche per le solite faccende di routine, come ad esempio la spesa quotidiana. Con queste premesse non è difficile immaginare come il mercato automobilistico abbia subito un danno sostanzioso, che nello specifico si aggira tra i 92 e i 96 punti percentuali se si considera il periodo che va dall’1 al 16 febbraio di quest’anno (2020). Una stima comunicata in base alle statistiche raccolte dall’associazione indipendente China Passenger Car Association, che dichiara solo 4.900 vetture immatricolate in questo lasso di tempo a dispetto delle 60.000 dello stesso periodo di un anno fa.

LA GENTE CORRE AI RIPARI. LE CASE AUTOMOBILISTICHE, PURE.

Anche se le previsioni di ripresa dal calo parlano di un attuale 70% in tutta la Cina che potrebbe assestarsi al 40% entro la fine del mese, le aziende produttrici di automobili hanno già provveduto a creare piattaforme di vendita online. In questo modo possono raggiungere quella popolazione (la maggior parte) che ha deciso di rinchiudersi tra le proprie quattro mura domestiche fino ad allarme scongiurato per evitare eventuali contagi. La prima a fare questo passo, con tanto di configuratore ad hoc per le esigenze del consumatore e test effettuabili a domicilio, è stato il colosso Geely. Geely, la quarta Casa più grande della Cina, è nota per essere proprietaria di Lotus e Volvo oltre che azionista di maggioranza della Daimler.

UN VIRUS PREOCCUPANTE PER IL MERCATO AUTOMOBILISTICO MONDIALE.

La città di Wuhan, dove si è manifestato per la prima volta il Coronavirus a dicembre dell’anno scorso, è sede di diverse industrie dell’automotive. Per esempio, il quartier generale della Dongfeng oltre che di joint-venture con Renault, Nissan, Honda, Psa, General Motors e Bosch. Questo ha già avuto un forte impatto sul mercato mondiale dell’auto, consequenzialmente al timore di contrarre il virus nonché delle “porte chiuse” imposte dal governo cinese fino al prossimo 11 marzo. 

NON SOLO CINA.

Il virus ha condizionato anche avvenimenti di grande interesse nel campo dei motori. Il Salone di Pechino 2020 era previsto dal 21 al 30 aprile, mentre è stato rimandato a data da destinarsi. Stessa sorte per il Mobile World di Barcellona che doveva aver luogo dal 24 al 27 aprile. Confermato, ma con grosse preoccupazioni legate alla partecipazione, il Salone di Ginevra che si svolgerà tra il 5 e il 15 marzo prossimi.

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