CI SONO AUTO ELETTRICHE ED AUTO ELETTRICHE.

Attraverso la lettura di questo articolo andremo insieme a scoprire più nel dettaglio quelle che sono le differenze tra auto che sono diventate poi anche elettriche ed auto che invece nascono con l’unico scopo di essere mosse da un motore totalmente non a scoppio. Infatti esiste elettrico ed elettrico, e le differenze non sono solo rispetto l’autonomia e la potenza messa in gioco, ma vanno ben oltre: di seguito cercheremo di spiegarle nella maniera meno tecnica e più approcciabile anche dai meno esperti, o comunque dai non addetti ai lavori.

 
Un esempio su tutte è rappresentato da Seat e dalla sua nuova versione della Mii Electric, la El Born.
 
Questa citycar a batterie si discosta totalmente dal modello omonimo dotato di un motore termico benzina, la El Born nasce attraverso lo sviluppo di un progetto modulare pensato appositamente per un auto elettrica.
Entrambi i modelli rappresentano una visione dell’elettrico, ma sono innegabili i benefici che si hanno da una struttura che nasce esclusivamente per una piattaforma elettrica.
 
Uno dei plus sicuramente lo si acquista nel processo di ricarica della vettura; infatti nel caso di Seat Mii Electric è da 7,2 kW, che converte la corrente alternata in corrente continua destinata al pacco batterie è possibile ricaricare anche da rete domestica, logicamente con tempi maggiori.
 
Il posizionamento di quest’ultime ci introduce nell’altra fondamentale differenza tra un progetto elettrico trasformato e un elettrico nativo. Tale differenza la troviamo proprio nell’architettura della scocca del veicolo: quella che chiamiamo “batteria” è in realtà un insieme di moduli, ciascuno con all’interno delle celle, così, in una trasformazione in elettrica, la batteria va realizzata su misura dell’auto.

Nel modello che abbiamo preso in esame, la Mii Electric, affinché il peso della batteria non crei problemi sulla stabilità dell’abitacolo le ha posizionate sotto i sedili anteriori e posteriori, in posizione accentrata, irrinunciabile per una buona disposizione dei pesi.
 
Altro vantaggio di un’elettrica su piattaforma specifica è nell’ottimizzazione dello spazio a bordo rispetto alle dimensioni esterne. Un auto pensata elettrica fin dall’inizio permette di sfruttare meglio gli spazi interni in rapporto agli ingombri esterni, un passo molto ampio, potendo ridurre all’estremo gli sbalzi, un volume della cabina predominante: elementi che si esprimono appieno nel design, sostanzialmente diverso proprio nelle proporzioni tra cabina abitacolo e cofano anteriore.
 
Per chi progetta le auto in questo modo si aprono orizzonti del tutto nuovi. Infatti riuscendo a posizionare il vano che contiene le batterie in posizione bassa si riesce a recuperare molto spazio nel cofano dove fino ad ora erano alloggiate.
 
È la visione d’insieme, di ingombri diversissimi tra meccanica di un’auto termica e sistemi di un’elettrica, a fare la differenza e consentire un’ottimizzazione impareggiabile a progetti sviluppati con in mente un powertrain alimentato a batterie rispetto a un adattamento su vincoli tecnici pensati per un’auto benzina.