Quando ci accingiamo a scegliere un’auto nuova uno dei dilemmi che siamo chiamati ad affrontare è l’eterno: cambio manuale o cambio automatico?

Le variabili in gioco sono tante, ma in fondo coincidono col mood del guidatore: sei più un tipo da cambio manuale o cambio automatico? Spesso è difficile affidarsi ad una “macchina”, almeno per un conducente abituato ad avere la piena padronanza del mezzo e sicuro di avere in tasca i segreti del mestiere (quante volte per strada ci capita di esclamare: “ma come guida questo?”). Se pensi di poter essere eletto membro onorario del club “Il guidatore ACI”, qui scoprirai che il cambio cambio automatico non è in conflitto con il controllo sul mezzo, anzi a volte può semplificarti la vita e darti una marcia in più.

 

Cos’è il cambio automatico?

 

Questo post ti spiega come guidare con il cambio automatico e come funziona dal punto di vista meccanico. Oggi infatti questo tipo di cambio si sta diffondendo sempre più: è pratico e comodo, soprattutto per le auto di grossa cilindrata e, di contro, per le citycar compatte di piccole dimensioni (una su tutte, la Smart).

Il cambio automatico è un sistema meccanico che si trova in un autoveicolo, che interviene sul rapporto di trasmissione delle marce in modo automatico, senza l’intervento della frizione.

 

Tipi di cambio automatico

 

Con l’avanzare delle tecnologie e delle ricerche di settore si è evoluto anche il meccanismo di funzionamento del cambio automatico. Ad oggi possiamo distinguere 4 diverse tipologie:

  • cambio automatico con doppia frizione o DCT – Dual Clutch Transmission;
  • cambio automatico con convertitore di coppia;
  • cambio automatico CVT – Continuously Variable Transmission;
  • cambio automatico robotizzato.

Come funziona il cambio automatico?

Vediamo rapidamente una veloce rassegna sul funzionamento del cambio automatico in base alle tipologie appena elencate.

 

  • Il DCT – Dual Clutch Transmission, altrimenti detto cambio automatico a doppia frizione, è in realtà un semi-automatico che funziona grazie a due frizioni diverse, una per i rapporti pari e una per i rapporti dispari. È un meccanismo che gioca d’anticipo: inserendo una marcia, la successiva si tiene già pronta per essere inserita.

Vantaggi: rapporto di cambio molto più fluido e reattivo, accelerazioni più veloci senza che il motore si sforzi troppo salendo di giri.

Svantaggi: necessità di manutenzione continua, che alza inevitabilmente i costi. Metodo superato, un po’ caro.

 

  • Cambio automatico con convertitore di coppia: una formula apparentemente ostica per un concetto relativamente semplice. Il convertitore di coppia svolge la stessa funzione della frizione nel cambio manuale, sostituendosi di fatto ad essa.

Vantaggi: è una delle tecniche di meccanizzazione più diffuse, nonostante sia datato agli anni ’50.

Svantaggi: le marce vengono azionate da un meccanismo a ciclo misto idraulico-meccanico, caratteristica che lo rendono un po’ vulnerabile.

 

  • Cambio automatico CVT, cioè cambio a variazione di trasmissione automatica con variazione continua del rapporto tra le varie marce. Si distingue dal classico cambio automatico con convertitore di coppia a rotismi epicicloidali perché non ha ingranaggi che funzionano a coppia e dunque, non incontrandosi, possono generare potenzialmente un numero infinito di rapporti di trasmissione.

Vantaggi

  1. maggiore fluidità di marcia grazie al minor tasso di strattoni provocati dalla frizione. Questo si rivela utile soprattutto in condizioni di traffico, quando è frequente lo stop&go di freno e frizione.
  2. migliore rapporto coppia motore/coppia di resistenza che consente di massimizzare le prestazioni risparmiano sul consumo di carburante

Gli Svantaggi

  1. l’attrito tra coppia motore e coppia di resistenza espone questo tipo di cambio ad una maggiore usura
  2. l’attrito permette una coppia massima di 400 Nm e quindi non si adatta ai motori di grossa cilindrata

 

  • Il cambio automatico robotizzato basa il suo funzionamento su una centralina elettronica. In pratica si serve di attuatori per staccare la frizione, passare ad un diverso rapporto di trasmissione e riattaccare successivamente la frizione. Il cambio robotizzato è generalmente associato a due modalità di utilizzo: manuale o automatico, e la propulsione può essere elettrica, come nelle Ferrari e Maserati, o idraulica, come nelle Smart. Nella modalità manuale è il guidatore che inserisce il rapporto di marcia tramite una leva simile a quella tradizionale oppure con pulsanti o levette poste sulla tastiera del volante.

             Vantaggi:

    1. Più economico rispetto al cambio automatico con convertitore di coppia
    2. Funzionamento simile al cambio manuale, ma con il vantaggio di una guida più facile e pratica, senza troppe preoccupazioni

             Svantaggi:

    1. Per molti guidatori il cambio robotizzato risulta fastidioso perché la coppia motrice viene interrotta in modo leggermente brusco dalla centralina di controllo del motore
    2. In generale, meno affidabile rispetto al cambio manuale

 

I vantaggi del cambio automatico, in generale:

  • Guida più stabile
  • Minor impatto sui consumi di carburanti

 

Curiosità sul cambio automatico

Il primo brevetto di sistema per cambio automatico è stato depositato nel lontano 1931 da un italiano, Elio Trenta.

 

Ingegnere meccanico intraprendente e pieno di speranze, Elio Trenta propose la sua invenzione alla Fiat, che rifiutò in toto l’investimento in innovazione perdendo forse una buona occasione. Non era l’Italia la terra promessa del cambio automatico, almeno non quella degli anni Trenta…il cambio automatico trovò il meritato successo in America, negli Stati Uniti, dove la casa automobilistica allora chiamata Oldsmobile sviluppò la tecnologia hydra-matic. Nel giro di un decennio divenne la tipologia di automazione a benzina più diffusa negli Stati Uniti.

Vuoi trovare la tua auto con cambio automatico? Contatta Motum per ricevere una consulenza gratuita sui modelli disponibili.